David Richards: come Subaru è diventata una leggenda del Rally

A cura di Sergio Remondino

Campione del Mondo 1981 con Ari Vatanen. Fondatore della Prodrive. Creatore del mito Subaru nei rally. L’ex-navigatore, oggi Chairman of the Motorsport nel Regno Unito, ha sempre risposte interessanti.

Come è riuscito a coinvolgere Subaru nel programma rally?

“Alla fine degli anni ’80 la Prodrive gestiva una BMW nei rally e, come forse ricorderete, abbiamo vinto in Corsica nell’87, la nostra prima vittoria nel WRC. Il signor Kuze di Subaru aveva osservato il nostro team al 1000 Laghi, dove Vatanen guidava una BMW, e mi chiese di dar vita al programma rally per la Subaru. Era il 1989 e la prima volta che avevo sentito parlare di Subaru…”.

I segreti di Subaru e Prodrive per vincere 3 titoli costruttori, 3 titoli piloti e 47 rally WRC?

“La cosa grandiosa del nostro rapporto con Subaru è stata il modo in cui ci hanno dato la piena responsabilità dell’intero progetto. Il signor Kuze ha curato i rapporti con la Casa madre e di tutto il resto ci siamo occupati noi. Questo includeva lo sviluppo e la preparazione delle vetture, l’ingaggio dei piloti e persino il marketing e la sponsorizzazione dalla 555. La chiave del nostro successo è stato il meraviglioso rapporto che abbiamo avuto tra noi e la fabbrica, soprattutto grazie al signor Kuze”.

Avreste vinto di meno con la Lancia ancora in campo?

“Sono sicuro che sarebbe stato molto più impegnativo se la Lancia fosse rimasta nel Mondiale perché in quel momento era una squadra fantastica”.

Perché ha scelto di scommettere tutto su Colin McRae? Che personaggio era?

“Non ho scommesso tutto su Colin McRae perché avevamo Carlos Sainz nel team allo stesso tempo, ma Colin era il pilota più entusiasmante della sua epoca e ancora oggi le persone guardano indietro a quel periodo come ad un momento di massimo splendore per i rally”.

Ha vinto il titolo iridato ’81 con Vatanen e ha creato il mito Colin McRae: qual è stato il più grande dei due?

“Sia Colin che Ari erano personaggi molto simili nell’auto ma fuori dall’auto erano molto diversi. Certamente non descriverei nessuno dei due come il migliore, perché non è possibile confrontare i piloti di epoche diverse. Ari è stato per me il più grande pilota di vetture a trazione posteriore mentre Colin è stato sensazionale con le Subaru a trazione integrale”.

I momenti più belli della storia di McRae?

”La prima vittoria di Colin nel WRC, in Nuova Zelanda, dev’essere considerata una vera pietra miliare. Dopo di che, Colin ha avuto una serie di successi indimenticabili, anche se la sua vittoria al RAC Rally del 1995 è quella che mi rimane più impressa nella memoria”.

Dopo Roger Clark, Colin McRae, Richard Burns, il rallismo britannico ora saluta Elfyn Evans …

“Sono molto dispiaciuto che Elfyn Evans sia stato così vicina alla vittoria del titolo iridato Piloti quest’anno per poi perderlo su una speciale innevata al Rally di Monza. È facile dimenticare che Elfyn è tornato velocemente sulla strada per avvisare l’auto successiva, il suo compagno di squadra Ogier. Così facendo, gli ha consegnato il successo nel Campionato del Mondo. Un vero gesto sportivo”.

A David Richards mancano i rally?

”Sì, mi mancano i rally, ma grazie al mio ruolo di Presidente del Motorsport nel Regno Unito posso ancora seguire eventi. E spero che quando le cose torneranno alla normalità dopo il Covid-19 sarò al via di qualche altro round del WRC”.

Cosa pensa del WRC con auto ibride?

“Sono molto preoccupato che i regolamenti per il WRC non stiano cambiando abbastanza velocemente da adattarsi alle mutevoli circostanze in cui stiamo vivendo in questo momento. Il costo del Campionato del Mondo è una vera sfida per i grandi team ufficiali, il che mi fa sorgere dubbi sul futuro della loro partecipazione al WRC, ed è troppo costoso per i concorrenti privati. La FIA deve decidere dove posizionerà il Campionato del Mondo Rally per il futuro, altrimenti si ritroverà fra due muri”.

Prodrive alla Dakar: ci parli di questa nuova avventura…

“La prossima grande avventura per me, una delle ultime sfide automobilistiche che Prodrive non aveva ancora affrontato, è la Dakar. Abbiamo passato gli ultimi due anni a sviluppare una nuova vettura per competere nell’evento e il 3 gennaio vedremo Sébastien Loeb e Nani Roma prendere parte alla gara con la nostra nuova vettura.

Abbiamo fatto molti test negli ultimi sei mesi, anche se mai quanto avremmo voluto, e c’è una forte concorrenza che ha grandissima esperienza. Non vedo l’ora che arrivi il momento perché questo è un capitolo completamente nuovo della storia per Prodrive”.

Photo credits: prodrive.com

Immagine originale copertina: Dominic James (CC 4.0)